Da sempre principale luogo d’incontro per la popolazione di Ostia, ancora oggi Piazza Anco Marzio mantiene quasi inalterata la sua atmosfera originaria, con negozi, ristoranti e bar inseriti in un contesto da qualche anno reso completamente pedonale. È il posto ideale per chi vuole prendere un caffè, un gelato, un aperitivo, approfittare della vasta scelta di locali per il pranzo o la cena, oppure assaggiare i krapfen sganciati da un piccolo dirigibile meccanico, famosi anche a Roma.
La piazza, già prevista nel Piano Regolatore Generale del 1916 e inizialmente denominata Grande Piazzale Popolare, gode di una posizione invidiabile, perché affaccia sul lungomare con un piccolo giardino dove nel 1993 è stata collocata la statua di Pietro Consagra dedicata a Pier Paolo Pasolini.
Verso terra si collega alle altre strade che compongono il nucleo primigenio del centro storico di Ostia: a levante la Via dei Fabbri Navali, ricca di villini d’epoca, e la Via dei Misenati, i cui caratteristici edifici, realizzati negli anni Venti del Novecento, sul lato sud compongono una suggestiva quinta priva di soluzioni di continuità; a ponente la Via Lucio Coilio, il cui andamento in curva rispecchia la volontà degli autori del primo strumento urbanistico di dotare la cittadina di un tessuto stradale mai monotono e coerente con la loro ipotesi di città giardino e di ridente borgata balneare.
Su questa via si possono ammirare ancora oggi degli edifici di notevole pregio estetico e ambientale, esempi di quello che era il palinsesto urbano originario di Ostia. Ma è sulla piazza che si concentrano le emergenze architettoniche di maggior interesse, a partire dal grande palazzo progettato nel 1929 da Edmondo Del Bufalo e ancora eclettico nella sua ispirazione alle fabbriche rinascimentali della capitale: si trova all’angolo con Via della Stazione Vecchia, dove, sul lato opposto, prospetta una piccola costruzione del 1922, inizialmente adibita a locanda e che oggi ospita alcuni esercizi commerciali.
Le due architetture più notevoli formano invece le testate della piazza sul lungomare: a est il Palazzo del Pappagallo, realizzato nel 1929 da Mario Marchi e così denominato per la vivace policromia delle sue superfici e, a ovest, due villini gemelli costruiti alla metà degli anni Venti, la cui facies rimanda alle coeve tematiche del barocchetto romano, in questo caso condite con inedite e accattivanti suggestioni neomedievali.