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I villini Tipo “A” e Tipo “B” di Adalberto Libera

I villini Tipo “A” e Tipo “B” di Adalberto Libera
Architettura Cultura

Nel 1932 la Società Immobiliare Tirrena bandisce un concorso per la sistemazione urbanistica di un isolato di forma trapezoidale posto sul lungomare di levante di Ostia Lido; ai partecipanti è inoltre richiesto di presentare il progetto per due villini signorili, perché sull’area si prevede di costruire quindici edifici di questa tipologia.

L’esito del concorso è sorprendente: sancisce infatti la clamorosa affermazione del fronte modernista, le cui idee sono in linea con le avanguardie razionaliste internazionali.

A Libera vengono affidati i due lotti angolari della prima fila.

In quello a ovest l’architetto propone un villino a tre piani (il Tipo “A”), impostato su una pianta rettangolare che in elevato si trasforma in un rigoroso volume parallelepipedo, scavato nei primi due livelli da ampie finestre rettangolari e, all’attico, da un profondo loggiato. L’unica concessione alla linea curva è costituita dai balconi, che si incastrano sugli spigoli creando l’impressione di proseguire all’interno dell’edificio, e dalla terminazione curvilinea del corpo scala, posto sul retro e sapientemente scalfito dall’asola verticale della superficie finestrata.

VisitOstia - Villino tipo A di Adalberto Libera, fronte posteriore
VisitOstia - Villino tipo A di Adalberto Libera, fronte verso il mare
VisitOstia - Villino tipo B di Adalberto Libera, fronte verso il mare
VisitOstia - Villino tipo B di Adalberto Libera, fronte posteriore

La pianta rettangolare e il rigore geometrico del volume caratterizzano anche il villino Tipo “B”, che si erge all’estremità di ponente del lotto. Se nel fronte posteriore il corpo scala assume la medesima forma a terminazione curvilinea di quello del Tipo “A”, nel prospetto principale Libera arretra la parte centrale – dove inserisce le finestre e dalla quale emergono dei lunghi balconi scanditi da balaustre a fasce orizzontali – lasciando invece per contrasto pieni i due settori murari che lo fiancheggiano. Al piano attico viene nuovamente inserita una loggia che si apre anche sui fronti laterali, dove sui tre livelli sporgono dei piccoli balconi i cui piani di calpestio assumono una caratteristica forma a cuscino.

villino Tipo “A”: via San Fiorenzo, 2

villino Tipo “B”: via Capo Corso, 1

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