La peculiare forma dell’Ufficio Postale deriva dal suo ruolo di cerniera tra due dei tracciati viari più importanti di Ostia: la fabbrica è situata infatti in un lotto angolare compreso tra la sezione urbana della Via del Mare e il Corso Duca di Genova, la strada parallela al lungomare che collega l’area centrale della cittadina con la zona dell’idroscalo.
Progettato nel 1934 dal noto architetto Angiolo Mazzoni – dipendente fin dal 1921 degli Enti statali unificati “Poste e Telegrafi” e “Ferrovie”, e al quale, per questo motivo, si devono alcune delle più significative architetture postali e ferroviarie realizzate in Italia negli anni compresi tra i due conflitti mondiali – nella sua facies riflette gli orientamenti neofuturisti del suo autore, che sulla rivista Sant’Elia, da lui diretta tra il 1934 e il 1935, insieme a Filippo Tommaso Marinetti pubblica il Manifesto futurista dell’architettura aerea.
L’edificio, che ha una struttura in cemento armato, si compone di due parti, una riservata al pubblico e l’altra agli uffici per il personale.
La prima si sviluppa a semicerchio intorno a un portico circolare, scoperto al centro e dotato di una pensilina che segue il perimetro sottostante; la pensilina è sorretta da nove colonne esterne e venti interne, che sono rivestite con mattoni disposti in modo da simulare la corteccia degli alberi.
Al vuoto centrale, che riprende l’impluvium della domus romana, corrisponde in basso una vasca, anch’essa circolare, la cui superficie è rivestita con mattoni di vetro di color cobalto, come le lampade appositamente realizzati a Murano. Il bordo della vasca, che contiene un gruppo scultoreo in rame di Napoleone Martinuzzi, è inoltre dotato di un sedile in travertino per consentire alla clientela di godere dell’effetto rinfrescante dell’acqua nelle calde giornate estive.
La medesima cura dei particolari è riservata agli spazi interni: i pavimenti e i rivestimenti delle pareti e del soffitto sono in mosaico ceramico di colore diverso in ogni ambiente, mentre le porte e le cornici, insieme ad altri elementi, sono in rame e in anticorodal.
Il corpo di fabbrica destinato a uffici ha invece un andamento lineare e termina con un elemento di testata che spicca per la plasticità delle sue forme; su di esso si nota la presenza di tre montanti verticali rivestiti in travertino, sui quali un tempo spiccavano dei fasci littori.
L’attuale aspetto dell’Ufficio Postale si deve a un restauro, realizzato dall’architetto Massimo Fazzino e terminato nel 1997, che – pur essendo accompagnato da un ampliamento moderno – ha consentito di recuperare l’immagine originaria dell’opera mazzoniana.
Piazza della Posta, 6-8