Ostia: una biodiversità speciale
Ostia è abbracciata dalla Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, la più grande d’Italia, 15.900 ettari che ricuciono zone di alta densità urbana in un mosaico a disposizione della collettività, dai residenti ai turisti, per l’educazione ambientale e le molteplici attività sportive.
Qui si alternano spiagge, dune, macchia mediterranea, argini e foci fluviali che fanno eco agli specchi rettilinei dei canali sui campi agricoli; una varietà che include: il Centro Habitat Mediterraneo della LIPU, la Pineta delle Acque Rosse, la tenuta di Pianabella con la Pineta di Procoio, la Pineta di Castel Fusano, la via Severiana fino alla Villa di Plinio, la Tenuta di Castelporziano, le secche di Tor Paterno, le dune di Capocotta.
Flora e Fauna
L’albero più diffuso è il Pinus pinea, ovvero il pino domestico, ma nelle pinete di Ostia trovano spazio anche il sughero, la quercia e il leccio, e arbusti come il lentisco, la fillirea e il corbezzolo; lungo la costa, invece, la vegetazione è composta principalmente dal ginepro, dal coccolone e dal lentisco.
Il territorio è altresì popolato da una straordinaria varietà di animali: volpi, istrici, donnole, lepri, conigli selvatici, cinghiali, caprioli, testuggini e tartarughe d’acqua, nonché delfini, ripetutamente avvistati negli ultimi anni. Moltissimi sono inoltre gli uccelli: rapaci (civette, gufi, gheppi, nibbi bruni e barbagianni), ma anche aironi cinerini, rondini e picchi.
Centro Habitat Mediterraneo Lipu
Situato alla foce del Tevere, il Centro LIPU è immerso nella vegetazione acquatica, ripariale e di macchia. In quest’area protetta sono già state censite oltre 200 specie di uccelli, con specie nidificanti rare come l’airone rosso. Facilmente avvistabili sono anche il tuffetto, il tarabusino, la schiribilla, il tarabuso, il falco di palude, e il cavaliere d’Italia, oltre a molti uccelli acquatici e anatre, tra le quali la quasi introvabile moretta tabaccata.
Pineta di Procoio
350 ettari così denominati in quanto il termine “procoio” si utilizzava per indicare il recinto del bestiame. L’area si estende tra campagne coltivate e sentieri suggestivi, nella pineta e nella macchia mediterranea, che qui si alternano a lecci e sugherete.
Attraversa l’area l’antica via Severiana, la strada litoranea che, in epoca romana, collegava i porti di Claudio e di Traiano giungendo fino a Terracina; lungo il suo tracciato sorgevano delle ville patrizie, una delle quali con impianto termale annesso, i cui resti sono tuttora in situ.
Pineta di Castel Fusano
La Pineta di Castel Fusano è un Parco Urbano di oltre 1000 ettari, prevalentemente composto da pini domestici e da macchia sempreverde autoctona, in primis lecci; questi, parallelamente alla linea costiera, si alternano al corbezzolo, al lentisco, al mirto, al ginepro fenicio e al profumatissimo e inebriante rosmarino.
Il parco, uno dei più belli di Roma, è l’unico che consenta una totale immersione nel verde: al suo interno si è infatti circondati dal silenzio e dai profumi naturali. E’ lo scenario perfetto per passeggiate, pic-nic, corse e allenamenti funzionali in alcune aree specifiche.
La Tenuta di Castelporziano
La Tenuta accoglie la quasi totalità degli ecosistemi costieri tipici dell’ambiente mediterraneo: spiaggia ancora integra, dune sabbiose con le caratteristiche piante pioniere, dune antiche, la lecceta, le pinete di pino domestico, il bosco misto di querce, la sughereta, i pascoli; sono inoltre ben 29 gli alberi monumentali censiti.
Analoga è la ricchezza di specie animali: cinghiali, daini e caprioli, la volpe, il riccio, la faina, l’istrice la lepre italica e il coniglio selvatico, picchi di varie specie, ghiandaie e rapaci notturni e diurni.
Castelporziano rappresenta un esempio di altissimo valore per la biodiversità di foresta, flora e fauna, nonché per la presenza di piscine naturali e di ambienti umidi temporanei e permanenti.
Secche di Tor Paterno
Di fronte alla Tenuta di Casteporziano, a una distanza compresa tra le 4 e le 7 miglia dalla costa, si trovano le Secche di Tor Paterno, unica Area Marina Protetta italiana completamente sommersa: un’isola nel fondo del mare, un’ampia formazione rocciosa, coperta da una sorprendente quantità di vita animale e vegetale, che arriva a toccare i 60 metri di profondità.
La sommità è popolata dalla Posidonia oceanica; in profondità invece si scorgono colonie di celenterati, tra cui la Gorgonia rossa e gli Alcionari. É inoltre attestata la presenza della Gerardia savaglia, un raro celenterato noto come “Corallo nero”.
Le Dune di Capocotta
È raro poter osservare un ecosistema dunale, lungo le coste italiane, come quello di Capocotta, che chiude la Riserva Naturale Statale del Litorale Romano ed è la duna più lontana dalla foce del Tevere.
In questo habitat si trovano il giglio di mare, la centaurea, la camomilla marina, lo sparto pungente e il ginepro coccolone. Anche la fauna non è da meno: occhiotti, quaglie, capinere, usignoli e insetti come il bruco a strisce e la falena di pancrazio.