Le aree verdi e archeologiche tra Ostia Antica, Ostia Lido e Castel Porziano rientrano nella Riserva naturale statale del Litorale romano, istituita il 29 marzo 1996 con Decreto del Ministro dell’Ambiente. Nel medesimo ambito, dove è garantita “la salvaguardia dei preziosi valori naturalistici e storico-archeologici” che dovrebbe impedire o controllare l’ulteriore crescita dei nuclei abitati, sono comprese anche altre aree situate tra Fiumicino, Ponte Galeria, Infernetto, Acilia, Vitinia, Casal Palocco, il parco urbano di Castel Fusano e le dune di Capocotta. In particolare il decreto impone divieti di caccia, di danneggiamento della flora spontanea e di circolazione con mezzi fuoristrada nelle zone individuate dallo strumento legislativo.
La grande distesa agricola e selvosa che costeggia a sinistra la via del Mare, tra Ostia Antica e l’ingresso a Ostia Lido, è costituita dalle aree dette di Pianabella e di Procoio. La zona si presta a passeggiate e sgambate in bicicletta e si può facilmente raggiungere sia dalla via del Mare che dalla via Cristoforo Colombo. Da entrambe le arterie è infatti possibile immettersi sul viale di Castel Fusano (al semaforo di Ostia Antica dalla via del Mare, dall’ultimo semaforo, ovvero all’incrocio con viale della Villa di Plinio, dalla via Cristoforo Colombo) che la costeggia per tutta la sua estensione. Si può comunque arrivare anche a piedi da viale dei Promontori oppure prendendo il treno e raggiungendo dalla stazione Ostia Antica della ferrovia Roma-Lido il viottolo che dal cimitero di Ostia Antica si inoltra nella campagna percorrendo via di Pianabella.
La pineta di Procoio
A partire dal II sec. a.C. circa l’area agricola che oggi chiamiamo Pianabella ebbe un utilizzo cimiteriale, che mantiene tuttora: essa infatti costituì l’espansione verso est della Necropoli Laurentina. Da qui provengono bellissimi sarcofagi di età romana. Ancora oggi si notano cinque dossi che tagliano l’area da nord-est a sud-ovest, corrispondenti ad altrettante vie cimiteriali (i dossi sono formati dal crollo delle tombe costruite sui lati delle vie).
Nel 1976, poco più a S della Necropoli Laurentina, nei pressi della via Ostiense, venne scoperta una Basilica Cristiana, databile probabilmente tra il IV e il V secolo. Alcuni studiosi la identificano nella basilica dedicata ai SS. Pietro, Paolo e Giovanni menzionata nel Liber Pontificalis; altri sono invece propensi a identificarla con la basilica di S. Lorenzo, costruita da un Gallicano, martire sotto Giuliano imperatore (IV sec. d.C.), che le fonti tarde indicano appena fuori della Porta Laurentina. Si ritiene probabile che Gallicano si fosse reso benemerito per alcune donazioni fatte alla basilica e che il nome di S. Lorenzo sia derivato alla chiesa in epoca tarda dalla vicinanza con la Porta Laurentina.
L’edificio, dotato di un’abside e di un piccolo portico d’ingresso, presentava una navata unica (43,30 x 16,20 m), costruita ex novo in opera listata; è orientato E/O e venne costruito su precedenti strutture funerarie, riutilizzandole parzialmente. Nell’abside è stata trovata una pregevole mensa d’altare del IV-V secolo. La fabbrica fu oggetto di interventi di restauro fino al IX secolo e le tracce di frequentazione giungono almeno fino all’XI secolo; successivamente crollò, presumibilmente a causa di un sisma.
Estratto da: S. Lorenzatti (a cura di), Ostia. Storia, ambiente, itinerari, Roma 2007