La progettazione della chiesa di Santa Maria Regina Pacis è preceduta soltanto da quella dell’ospizio marittimo di Marcello Piacentini: il fondamentale ruolo simbolico che Paolo Orlando attribuisce all’edificio richiede infatti che la sua costruzione abbia inizio il più presto possibile, in modo da testimoniare con la sua presenza l’avvenuta fondazione della borgata marittima.
La chiesa si trova sulla duna più alta, in posizione dominante, con la facciata rivolta verso il mare.
Progettata nel 1916 da Giulio Magni e terminata solo nel 1928 a causa di continui problemi economici, si configura come una basilica a navata unica con cappelle intercomunicanti e cupola sul transetto: il suo impianto planivolumetrico riprende quindi a scala minore le modalità compositive delle chiese controriformistiche del tardo Cinquecento romano e, in particolare, trae ispirazione dal Gesù del Vignola.
L’approccio storicistico di Magni si riflette anche all’esterno, dove sono evidenti i richiami alle architetture romane di età imperiale, da interpretare come un esplicito riferimento della nuova “Ostia risorta” alla passata grandezza della vicina Ostia Antica.
Piazza Regina Pacis, 13